Conferenze 2016 - SBL Scuola Biodanza Liguria IBFed

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Conferenze 2016

Convegno




Intelligenza emotiva e intelligenza affettiva;
sono complementari o alternative?

Dott. Franco CERESA

Anche se le definizioni popolari di intelligenza enfatizzano la dimensione cognitiva del concetto - come la memoria e la soluzione dei problemi che appartengono alla intelligenza razionale - molti studiosi hanno  cominciato a riconoscere  l'importanza degli aspetti non-cognitivi. Robert L. Thorndike, nel 1920, ha utilizzato l'intelligenza sociale termine per descrivere la capacità di capire e motivare altre persone. Nel 1940, David Wechsler ha descritto l'influenza dei fattori non intellettivi sul comportamento intelligente .
Nel 1983, Howard Gardner, ha introdotto l'idea che gli indicatori di intelligenza, come il QI non spiegano  completamente la capacità cognitiva, perché non prendono  in considerazione sia la "intelligenza interpersonale" (la capacità di comprendere le intenzioni, le motivazioni ed i desideri delle altre persone) che l’intelligenza intrapersonale" (la capacità di comprendere se stessi, ad apprezzare i propri sentimenti, le paure e le motivazioni proprie) .
Nel 1995 Daniel Goleman, pubblicò il libro "Intelligenza Emotiva" nello stesso anno  la rivista "Time" è stata il primo mass media a pubblicare un importante articolo di Nancy Gibbs sul testo di Goleman , che illustra come il concetto di intelligenza emotiva sia indispensabile per capire il grande potere delle emozioni sul pensiero mentale e sul comportamento umano.

Infine Rolando Toro introduce sempre negli anni ‘ 90 il concetto di intelligenza affettiva che  ha una genesi bio-sociologica,   è infatti  legata all'istinto della solidarietà all'interno specie, agli impulsi gregari, e alle tendenze altruistiche e rituali di legame. Questi impulsi biologici alla cooperazione, integrazione, e solidarietà, diventano negli esseri umani  dei sentimenti altruistici che costituiscono la genesi dell'amore verso gli altri e inducono i comportamenti cooperativi.

Nell’intervento del prof.Franco Ceresa verra’ definito che cosa si intende con le parole : emozione, sentimento e affetto e come questi fattori interagiscano con la parte razionale delle persone e costituiscano quel sistema che comunemente viene compreso nella parola “intelligenza”.
Si approfondiranno poi  gli elementi comuni e quelli specifici della “Intelligenza emotiva” di Goleman e della “Intelligenza Affettiva” di Toro , concetti spesso confusi ed  equivocati .



“La Psicologia Positiva e la Comunicazione Attivo-Costruttiva.
Come costruire relazioni emozionalmente sane”

Dott, Maurizio SANGUINETTI

Curiosamente la consulenza matrimoniale spesso consiste nell’ insegnare ai partner a litigare “meglio”. Questo può trasformare una relazione insopportabile in una appena tollerabile: non è poco.
La psicologia positiva, tuttavia, è più interessata a come trasformare una buona relazione in una relazione eccellente. Shelly Gable, professore di psicologia presso l’Università della California, ha dimostrato che il modo in cui festeggiamo è più predittivo di relazioni forti che non il modo in cui litighiamo. Le persone a cui teniamo spesso ci raccontano una vittoria, un trionfo ed eventi positivi di minore importanza che si trovano a vivere. La nostra reazione può consolidare il rapporto o minarlo.
Esistono quattro fondamentali modalità di risposta, solo una delle quali consolida i rapporti.
Le emozioni che creano salute

Dott. Riccardo CAZZULO


Le emozioni sono caratteristiche e distinte realtà biologiche a base innata, frutto della storia evolutiva di tutte le specie di mammiferi.
Negli ultimi anni la psicologia della salute ha incominciato a interessarsi in maniera sempre più approfondita del ruolo delle emozioni riguardo al benessere. In precedenza l'attenzione era rivolta soprattutto alle emozioni a valenza negativa e alla psicopatologia che ne derivava e non verso quelle a valenza positiva,
E' solo con l'affermarsi del filone di ricerca denominato "psicologia positiva" che questo aspetto ha iniziato a suscitare l'interesse dei ricercatori che hanno promosso un nuovo punto di vista da parte della psicologia.
Non più pertanto solo lo studio dei fattori che causano malessere e i conseguenti rimedi ma anche la comprensione di ciò che rende la vita felice e in definitiva degna di essere vissuta.

In questo intervento verranno sottolineati quelli che sono i benefici sulla salute delle emozioni a valenza positiva e quali invece i disturbi legati all’incapacità cognitiva di elaborazione emozionale, denominata alessitimia, Verrà inoltre illustrato come il Sistema Biodanza favorisca l’espressione delle prime, creando maggiori condizioni di salute e, come secondo una recente ricerca scientifica, riduca il rischio di alessitimia.


Pensare positivo e sperimentare emozioni positive fa bene!
Ecco perché la Biodanza può essere un grande aiuto per chiunque nella vita di tutti i giorni e perché essa produce effetti significativi anche in persone affette da varie patologie.

Dotto.ssa Cristina VANNINI

A seguito di una forte esperienza negativa, come un trauma, una malattia, un rapimento etc, spesso le persone riferiscono che grandi cambiamenti positivi si sono verificati nella propria vita come ad esempio  un aumento della capacità di affrontare le difficoltà (resilienza), relazioni più intense con familiari ed amici, maggior altruismo, cambio di priorità e di valori, maggior apprezzamento delle piccole cose della vita.
Questo atteggiamento, ove presente, migliora l'adattamento emotivo e fisico di fronte alle avversità ed ha conseguenze positive sia sul piano psicologico che sulla salute fisica.
Perché aspettare che ci capiti qualche grosso evento negativo per fare questi cambiamenti nella nostra vita? Biodanza lavora esattamente per questo scopo!







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